• 31 Gennaio 2023

Superbonus e bonus edilizi: novità e conferme per il 2023, prospettive per il futuro

Superbonus e bonus edilizi: novità e conferme per il 2023, prospettive per il futuro

Il 2023 rappresenterà per molti contribuenti l’ultimo anno di applicazione del Superbonus al 110%, gli altri bonus edilizi, invece, avranno un orizzonte temporale ancora lungo, con regole e percentuali diverse.

La norma sul Superbonus, nata con l’intento di ridare slancio ad una economia depressa dal Covid, è stata concepita puntando decisamente su un settore depresso da anni (quello dell’edilizia) ed è stata introdotta nel famoso Decreto Rilancio a metà del 2020.

Ebbene oggi, a gennaio 2023, abbiamo ottenuto la chiusura del cerchio (forse) o almeno abbiamo le regole definitive per l’anno 2023. Il cammino è stato lungo, tortuoso e difficile e siamo arrivati a destinazione con una norma che è profondamente diversa da quella prevista nel testo originale.

Una delle norme più martoriate e modificate della storia recente (19 modifiche legislative da maggio 2020 a gennaio 2023), che ha avuto bisogno di 8 circolari esplicative da parte dell’Agenzia delle Entrate, centinaia di interpelli dell’Agenza delle Entrate, centinaia di interpretazioni e FAQ da parte del Mise e dell’Enea (gli enti tecnici che dettano le regole tecniche per le conformità edilizie ed energetiche) ha avuto un impatto decisamente positivo (nell’immediato) sui conti pubblici (IVA, imposte dirette e contributi), ha permesso il rilancio di un settore in crisi, ha avuto riflessi positivi sull’economia del Paese (leggasi il recente studio della Fondazione nazionale Dottori Commercialisti e le stime di Ance parlano di un indotto con coefficiente 1 a 3, cioè un euro investito in edilizia porta a 3 euro di indotto in altri settori (arredamento, trasporti, logistica, servizi).

Diciamo che dal punto di vista della tecnica legislativa era difficile fare peggio!

E ciò da due punti di vista:

  1. il primo orientato alla programmazione macroeconomica e dei suoi effetti (prevedere cosa sarebbe successo ed anticipare possibili frodi, anziché reprimerle dopo);
  2. il secondo legato alla modifica continua in itinere che ha provocato due fenomeni che hanno depotenziato la positività delle idee che ne stavano alla base. Infatti, l’incertezza e la poca stabilità normativa hanno provocato pesanti ritardi nell’esecuzione delle opere che, uniti ad altri fattori quali la mancanza dei materiali, la mancanza di manodopera, l’aliquota al 110 che ha evitato il contradditorio fra clienti e fornitori, hanno di fatto rallentato i cantieri e fatto esplodere la bolla dei prezzi.

Inoltre, le modifiche legislative imposte sulle cessioni dei crediti (il vero motore di questa norma) hanno bloccato il mercato nel momento massimo della sua espansione, provocando difficoltà finanziare a famiglie ed imprese, difficoltà logistiche nei cantieri, difficoltà operative di professionisti ed imprese che si trovano, e si sono trovati, spesso ad eseguire lavori in velocità a ridosso di scadenze spesso incerte.

Vediamo quindi il punto di arrivo e le prospettive per il SUPERBONUS 2023 e gli anni futuri:

  • Anno 2023 – Superbonus 110% à unifamiliari, villette, unità «indipendenti e autonome»:
    • accedono al 110%, dopo il 30.06, solo i soggetti che abbiano effettuato entro il 30.09 almeno il 30% dei lavori; i lavori e le spese devono essere ultimati entro il 03.2023;
    • accedono al 90% i contribuenti titolari di diritto di proprietà o reale di godimento, su unità adibita ad abitazione principale, con un reddito familiare non superiore a 15 mila.

Per le case unifamiliari il 2023 rappresenta l’ultimo anno di applicazione di questa norma.

  • Anno 2023 – Superbonus 110% à condomini
    • Soggetti che abbiano preso una delibera condominiale entro il 18.11 e presentato una CILAS entro 31.12.22;
    • soggetti che abbiano preso una delibera condominiale fra il 19 ed il 24.11 e presentato una CILAS entro il 25.11.22
    • soggetti che eseguono interventi diversi da demolizione e ricostruzione per edifici da 2 a 4 unità di unico proprietario con CILAS presentata entro 25.11.22
    • interventi di demolizione e ricostruzione su parti condominiali con richiesta di permesso di costruire presentata entro il 31.12.2022
  • per i condomini anni successivi: 90 % per le spese 2023 senza requisiti, 70 % per spese 2024, 65% per spese 2025.

In sintesi, ecco le regole per tutti i bonus con relative scadenze:

Agevolazione 2022 2023 2024 2025
Superbonus 110%  – UNIFAMILIARI / VILLETTE (art. 119 D.L. 34/2020) No No
Superbonus 110%  – CONDOMINI (art. 119 D.L. 34/2020) Sì (110/90) Sì (70%) Sì (65%)
Sismabonus (art. 16 ter D.L. 63/2013) – 50 / 70 / 75 / 80 / 85 No
Sismabonus acquisti (art. 16 ter D.L. 63/2013) Sì (30.06) No
Bonus energetico + sismico («Combo») (art. 16 ter D.L. 63/2013) No
Bonus acquisto «case green» – classe A e B (l. 197/2022, art. 1, comma 76) No No No
Agevolazione 2022 2023 2024 2025
Recupero del patrimonio edilizio «ordinario» (Art. 16, c. 1 lett. A),b),c) Tuir – Artt. 14 e 16 D.L. 63/2013) Sì – 36%
Bonus facciate (art. 1 c. 219 L. 160/2019) No No No
Ecobonus (infissi e caldaie) 50 e 65 – Ecobonus 70 – 75 No
Installazione impianti fotovoltaici (art. 16 bis TUIR) No
Installazione colonnine ricarica veicoli elettrici (art. 16 ter D.L. 63/2013) No
Bonus Mobili ed Elettrodomestici (Art. 16 c. 2 D.L. 63/2013) No
Bonus Verde (Art. 1 c. 12 L.205/2017) No
Superamento/eliminazione barriere architettoniche (art. 119 ter D.L. 34/2020)

 

In sintesi: legiferare con decreti di urgenza, figli di annunci televisivi e di parole spot (110) per introdurre nel nostro ordinamento norme che invece avrebbero meritato, per la portata macroeconomica e per il fine (riqualificazione sismica ed energetica degli edifici) non è mai una buona idea. Le norme devono essere pensate, inserite in un sistema, condivise con le categorie economiche e professionali di settore. La programmazione e la visione prospettica dovrebbero essere le buone consigliere di un legislatore attento e lungimirante. L’improvvisazione, il pressapochismo, e la volontà di rispondere alla pancia degli elettori (caratteristica degli ultimi governi – escluso quello tecnico di fine legislatura) sono pessimi esempi di come fare il bene della “cosa pubblica”.

Da questo punto di vista ci si augura che l’attuale esecutivo, ed il Parlamento che legifera, possano proporre un allungamento dei bonus edilizi ed una stabilizzazione a regime degli stessi e questo per i seguenti motivi:

  • le norme che consentono detrazioni dalle imposte dei costi sostenuti dai cittadini generano un effetto positivo circa il contrasto all’evasione fiscale perché mettono in conflitto di interessi chi ha bisogno del documento fiscale per la detrazione e chi quel documento lo deve emettere;
  • la stabilizzazione delle norme ed un regime definitivo creano i presupposti necessari per la programmazione di imprese e famiglie e soprattutto non generano speculazione di prezzi e tariffe;
  • da ultimo, in particolare relativamente all’efficientamento energetico degli edifici, le recenti anticipazioni circa emanandi provvedimenti dell’Unione Europea che porterebbero, da qui ai prossimi 5/7 anni, a rendere obbligatorio un certo grado di efficienza energetica (classe E o addirittura classe C) per consentire agli edifici di essere commerciabili o affittabili, richiedono adeguamenti a quasi il 50% degli edifici oggi esistenti sul nostro territorio (nonostante il gran lavoro fatto in questi ultimi 3 anni).